Pyllostachys pubescens o Bambusoides: ho fatto uno studio approfondito di un centinaio di pubblicazioni scientifiche in inglese, cinese e giapponese, che ho cercato di condensare nelle righe seguenti.
Phyllostachys bambusoides – Madake
Nome giapponese: Madake, Altezza massima: 75 piedi (23 m), Diametro massimo: 6 pollici (15 cm), Temperatura minima: -10° C.
E’ diffuso soprattutto in Cina nelle province di Anhui, Fujian Guangdong, Guangxi, Guizhou, Hubei, , in Giappone nella prefettura di Kyushu, Shikoku e nella parte centrale e meridionale di Honshu.
Negli Stati Uniti è stato introdotto nel 1933 nello Stato dell’ Alabama ove è stato oggetto di studio da parte dell’Università di Auburn. I ricercatori hanno notato che P. bambusoides produceva meglio dopo un inverno con un po ‘di freddo , ma ovviamente con una temperatura non troppo bassa.
E’ interessante uno studio dell’ Università della Carolina del Sud sulle proprietà fisiche e meccaniche del bambù gigante del legname (Phyllostachys bambusoides) pubblicato sul Forest Products Journal 1994.
- I risultati delle analisi statistiche hanno indicato che
- 1) le proprietà di resistenza sono aumentate dal basso verso l’alto del bambù;
- 2) i campioni essiccati avevano una resistenza alla trazione, al modulo di elasticità (MOE) e al modulo di rottura (MOR) più elevati rispetto ai campioni verdi;
- 3) la presenza di un nodo riduceva notevolmente le resistenze a compressione e trazione, e il MOR, influiva solo leggermente sul MOE.

Bambù Moso (Phyllostachys heterocycla var. pubescens o Phyllostachys edulis)
E’ chiamato “MaoZhu” in Cina. In questo paese, è la più importante specie di bambù ed a sua volta, la terza, per importanza, specie vegetale per la produzione di legname dopo il Pinus massoniana e Cunninghamia lanceolata (Abete cinese).
Altezza tipica: 20 m
Diametro culmo tipico: 110 mm
Tolleranza minima temperatura: -20 ° C
Clima: cresce meglio nei climi temperati o nelle fresche regioni subtropicali
Condizioni di luce: pieno sole
Crescita sotterranea rizomi : da 1 a 2 m di diffusione all’anno
Condizioni di coltivazione: terreno umido e ben drenato
Origine: Cina
Il bambù Moso è ottimo per la produzione di germogli e questa specie svolge un ruolo ambientale molto importante per il fissaggio della CO2 (Fu, 2001).

Ph. pubescens è 4 volte il Ph. bambusoides ( Univ. della Georgia USA )
Dagli anni ’50, le foreste di Moso sono aumentate da 1,5 milioni di ettari nel 1957 a 5 milioni di ettari nel 2007 .
Questa espansione rappresenta una delle aree forestali in più rapida crescita in Cina in particolare nelle province di : Fujian, Jianxi, Zhejiang and Hunan. In tempi più recenti si stima siano arrivate a coprire 7 milioni di ettari.
Sesto d’impianto del bambù gigante
Ho voluto inserire questo paragrafo, non direttamente attinenete al dilemma riportato nel titolo, perchè in italia girano diverse scuole di pensiero molto distanti fra loro e spesso spiegabili in chiave di marketing e non agronomica.
( raccomandata da INBAR Organizzazione mondiale Bambù e Rattan )

Specie di bambù di piccolo diametro ( diametro <6 cm): 4 × 4 mo 3 × 4 m spaziatura: 600-800 piante per ettaro: appartengono a questa categoria specie di bambù come Oxytenanthera abyssinica, Dendrocalamus strictus e Bambusa multiplex.
Specie di bambù di medio diametro ( diametro 6-10 cm): spaziatura di almeno 5 × 5 mo 4 × 5 m: 400-500 piante per ettaro: Specie di bambù come Yushania alpina, Bambusa vulgaris, Bambusa polymorpha, Cephalostachyum pergracile, Dendrocalamus hamiltonii, spec. Pyllostachys pubescens e bambusoides , Dendrocalamus membranaceus e altri bambù di questa categoria.
Specie di bambù di grande diametro (diametro> 10 cm): 7 × 7 mo 6 × 7 m spaziatura: 200-250 piante per ettaro: bambù specie come Dendrocalamus giganteus, Dendrocalamus asper e così via appartengono a questa categoria: bambù giganti che arrivano ad oltre 30 mt. di altezza.
Conclusioni
Valutando quanto sopra riportato ed altri documenti sull’utilizzo del bambù gigante , con riferimento al Nord italia come zona di coltivazione del Pyllostachys pubescens o Bambusoides, si può dedurre quanto segue:
1. il Ph. pubescens è in assoluto il più diffuso ed il più facimente adattabile alle condizioni climatiche continentali dell’Italia Settentrionale ( problema gelate).
2. il Ph. pubescens dà una produzione di germogli nettamente superiore al Ph. bambusoides, fornendo all’agricoltore una redditività in tempi relativamente brevi e comparabili comunque all’impianto di un frutteto;
3. il Ph. bambusoides per lo spessore del culmo, è da prediligere per un impiego strutturale o per laminati più o meno complessi;
4. il Ph. bambusoides ha un costo per ettaro inferiore rispetto al Ph. pubescens ma la sua lentezza nella crescita e quindi all’ingresso nella fase di produzione è maggiore.
Sconsiglio l’utilizzo per chi si propone tempi di rientro dell’invesimento in tempi inferiori ai 6-8 anni. Per conoscenza si riporta il caso di un bambuseto del Nord Italia in cui furono impiantate entrambe le specie : partendo da piante da seme, il Ph. bambusoides messo a dimora nel 2009 aveva lo stesso sviluppo, negli anni a seguire, del Ph. pubescens impiantato nel 2016. Grossolanamente sarebbe come mettere a confronto un bosco di noci ed uno di pioppi.
Secondo un report di INBAR del 2017 l’ Europa è la più grande importatrice di bambù e rattan al mondo con una percentuale del 37% ed un valore di 578 milioni di $.
Ma è anche la seconda maggiore esportatrice di prodotti finiti in bambù , per 137 milioni di $.

” industrializzazione del bambù ” in Cina ” 2021
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