Situazione attuale
Il bambù si è diffuso come coltura da reddito dal 2014 ma il concetto di bambuseto industriale è stato a lungo frainteso o male interpretato.
Differenze sostanziali
Vediamo come si presentava in quegli anni un bambuseto con le piante madri ( vaso diam. 10 ht. 60-70 cm.) appena messe a dimora :


Le due foto ci raccontano molte cose:
- foto A : il sesto è di 3×3 mt. troppo ravvicinato, densità d’impianto 1000-2000 piante per ettaro, la pacciamatura è fatta con paglia che attira le arvicole, il tubo dell’irrigazione a goccia è sul suolo ed è soggetto a rotture qualora si usi il decespugliatore per pulire dalle erbacce inorno al bambù.
- foto B : il sesto d’impianto è 10 x 2 mt. lascia ampio spazio alla colonizzazione delle piante madri di bambù, la pacciamatura è stata fatta con cippato di legno ( la foto riporta la prima passata di copertura, ne seguiranno altre per portare lo spessore finale a 6-8 cm. ), essendo un appezzamento di due ettari la bagnatura viene fatta con carro-botte.
Come sarà un bambuseto ” industriale “fra 4-6 anni ?
E’ la domanda che tutti gli agricoltori mi fanno prima di intrapprendere questa coltivazione. Dai Business Plan di Onlymoso o Foreverbambu, che sono stati divulgati in questi anni, la risposta , non scontata, è che quelli dovrebbero essere gli anni in cui si iniziano a raccogliere i primi germogli ed i culmi (canne) di bambù di diametro commerciabile. Dopo aver visitato oltre un centinaio di bambuseti, posso dire che purtroppo la verità ha due facce: non avendo fatto, a priori, nessuna indagine sulla tipologia dei terreni, nè una verifica sulle piante messe a dimora i risultati per l’80% sono quelli della foto C e per il 20% quelli della foto D


Considerazioni finali su bambuseto industriale
Guardando le due ultime foto risultano evidenti alcune considerazioni:
- foto C : il bambuseto si è sviluppato in modo estremamente disomogeneo, nei punti dove è cresciuto le piante sono troppo vicine ed entrano in competizione fra di loro. La crescita così difforme può essere imputata a carenze nutrizionali del terreno, diversa tessitura del suolo, specie di Phyllostachys diverse fornite dallo stesso vivaista, mancanza d’acqua nei momenti critici.
- foto D : il bambuseto si è sviluppato molto bene anche per una notevole omogeneità del suolo presente su tutti e sei gli ettari di superficie. Il bambuseto essendo stato fatto con un sesto 3×3 come da foto A ora necessita di un diradamento ( con aggravamento dei costi di gestione ) per permettere una crescita ottimale dei culmi e per poter utilizzare macchine tagliatrici automatiche per la meccanizzazione della raccolta delle canne.
- foto E (sotto) : il bambuseto fotografato nel novembre del 2021 è stato piantumato nel 2016 e prende origine da piante di Phyllostachys edulis adulte ( vaso diam. 30 come nella foto B ) sesto 2,5 x 10 mt.: il bambuseto di questo tipo permette una meccanizzazione delle lavorazioni sia per la pulizia degli interfilari che per la raccolta dei culmi.

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