L’Intelligenza Artificiale per aziende agricole

Uno dei campi più promettenti è la messaggistica ( chatbot) che si è sviluppata in questi ultimi anni grazie anche all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in ambito ospedaliero, amministrativo ed aziendale.

La messaggistica per le aziende agricole

Come spesso è accaduto in passato, il settore agricolo è meno permeabile alle nuove tecnologie rispetto ad altri ma le potenzialità ed i benefici che si aprono con l’utilizzo delle chatbot con IA sono enormi. Vorrei portarvi ad un caso concreto :

La chatbot per le aziende vinicole

Le soluzioni offerte sono pensate per mettere sempre al centro i bisogni dell’utente. Sfruttiamo l’intelligenza artificiale per semplificare le relazioni, migliorare l’accesso alle informazioni e accrescere i livelli di soddisfazione dei Clienti.


Già nel 2016 CrowdM, società con cui collaboro, ha realizzato «MAIA» una piattaforma conversazionale evoluta che grazie all’integrazione con I’Intelligenza Artificiale, è in grado di creare Assistenti Virtuali Intelligenti, capaci di dialogare con le persone in linguaggio naturale, comprendendo il “sentiment” e il loro stato d’animo.

Il Personal Sommelier Virtuale

L’assistente virtuale o se preferite il Personal Sommelier è multilingue, dialoga coi Clienti  H24 7 giorni su 7 , tramite siti web, app mobile (Android & IoS) Facebook Messenger, Wattsapp ed altre piattaforme in funzione delle esigenze del Cliente. Di seguito tre settori d’intervento:

Informazioni e vendita

  • fornisce informazioni sulla storia dell’azienda
  • trasmette i valori della cantina
  • descrive le tecniche di produzione e vinificazione
  • presenta vini con descrizioni e foto

Gestione clienti ed eventi

  • fornisce supporto alle richieste d’acquisto
  • gestisce domande e risposte
  • invita a vivere esperienze personalizzate (agriturismo – degustazioni – partecipazione alla vendemmia)
  • guida l’utente nella scelta del prodotto fornendo indicazioni su abbinamenti cibo-vino

Ricerca collaboratori per vendemmia (opzionale)

  • fornisce informazioni sulle posizioni aperte
  • raccoglie i dati dei candidati
  • pianifica i colloqui di lavoro (già in uso nella GDO)
Se hai 3 minuti, dai un’occhiata a questo video che spiega le chatbot

Bioplastica e bambù gigante

Sono molti gli studi ed applicazioni industriali fatte sulla bioplastica che utilizza parti del bambù gigante.

Una premessa: chiariamo due termini: bioplastica e biodegradabile

“Bio-based” è definito nella norma europea EN 16575 come “derivato da biomassa”. Pertanto, un prodotto a base biologica è un prodotto interamente o parzialmente derivato dalla biomassa. La biomassa è materiale di origine biologica, escluso quindi il materiale incorporato in formazioni geologiche e/o fossilizzato (EN 16575, 2014). Esempi sono la carta e il legno, ma anche le materie plastiche come il PLA i cui elementi costitutivi sono prodotti dagli zuccheri.

I materiali biodegradabili sono quei materiali che possono essere decomposti naturalmente dalla biodegradazione, che è un processo biologico in cui microrganismi come batteri, funghi e alghe scompongono i materiali organici in elementi più semplici e inoffensivi per l’ambiente. Questi materiali includono composti organici come plastica, carta, tessuti naturali, legno, cibo e rifiuti vegetali.

La biodegradabilità dei materiali dipende da molte variabili ambientali. Ad esempio, i microrganismi richiedono l’ossigeno per il processo di biodegradazione, quindi la presenza di aria può accelerare il processo. Inoltre, la temperatura e l’umidità influenzano la velocità di biodegradazione, con temperature più alte e una maggiore umidità si accellera il processo. La presenza di nutrienti nell’ambiente, come azoto e fosforo, può altresì influenzare la velocità di biodegradazione.

In generale, i materiali biodegradabili sono considerati più sostenibili rispetto ai materiali non biodegradabili perché, una volta smaltiti correttamente, possono essere completamente decomposti in modo naturale, riducendo così l’impatto ambientale.

Tuttavia, è importante notare che la biodegradazione richiede tempo e le condizioni ambientali giuste, quindi i materiali biodegradabili possono ancora causare inquinamento se non vengono smaltiti correttamente.

Forever Bambù è uno dei primi utilizzatori del bambù per produzione di bioplastiche: la strada è aperta !

Il bambù gigante e la bioplastica

Il bambù è una fonte di materie prime rinnovabili e sostenibili che possono essere utilizzate per produrre bioplastiche. Il materiale utilizzato per produrre bioplastiche dal bambù è chiamato “polpa di bambù”, che è una miscela di fibre di bambù e prodotti chimici che aiutano a produrre la bioplastica.

La polpa di bambù può essere utilizzata per produrre una vasta gamma di bioplastiche, tra cui PLA (acido polilattico) e PHA (poliidrossialcanoati). Questi materiali sono biodegradabili e compostabili, il che significa che si decompongono naturalmente nel tempo senza causare danni all’ambiente.

L’utilizzo del bambù come materia prima per la produzione di bioplastiche ha diversi vantaggi rispetto ad altre fonti di materie prime, come ad esempio le colture di mais o di canna da zucchero. Il bambù cresce rapidamente e richiede pochissima acqua e fertilizzanti, il che lo rende una scelta molto più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Inoltre, il bambù è una fonte di materiale rinnovabile a ciclo rapido, che significa che può essere raccolto e utilizzato più volte (taglio ogni 4-5 anni) senza danneggiare l’ecosistema circostante. Ciò rende il bambù un’opzione altamente sostenibile per la produzione di bioplastiche e un’alternativa ecologica alle plastiche tradizionali a base di petrolio.

Blockchain e crediti di carbonio

Le aziende stanno affrontando una sfida epocale nel tracciare la complessa catena di approvvigionamento dei loro prodotti, che coinvolge tantissimi players, ma produce gas serra e quindi la necessità di acquistare crediti di carbonio possibilmente controllati da una blockchain.

Nel dettaglio

Questa distribuzione geografica e il coinvolgimento di molte istituzioni rendono altresì difficile garantire l’identificazione e la comunicazione trasparente delle emissioni di gas serra.

Per affrontare queste sfide, è necessario un sistema che migliori la trasparenza nei diversi passaggi della catena di approvvigionamento, supporti la gestione delle risorse di carbonio e fornisca informazioni affidabili sulle emissioni di carbonio a tutte le parti interessate.

Questa necessità ha portato allo sviluppo di un’architettura unica che combina efficacemente la tecnologia blockchain con la catena di approvvigionamento del carbonio in una rete aziendale.

Cosa ne pensa lo stimato Journal of Business Strategy

Nel gennaio di quest’anno, su questo argomento il Journal of Business Strategyha pubblicato un interessante studio da parte di un gruppo di ricercatori: Pretam Basu (Kent Business School, Canterbury UK) Palash Deb (Indian Institute of Management Calcutta, Kolkata, India) Akhilesh Singh (Analyst – Product Development, American Express India, Gurugram India) dal titolo : Blockchain and the carbon credit ecosystem: sustainable management of the supply chain

CREA l’altra eccellenza di Sanremo

Sanremo non è solo musica il CREA è un altro centro d’eccellenza nella Riviera dei Fiori.

Alla scoperta del CREA

Nei giorni scorsi ho visitato con la Dir. Barbara Ruffoni il Centro Ricerche CREA di Sanremo.

Non certo sotto i riflettori come il teatro Ariston, questi nuovissimi e vasti laboratori (mq.600) realizzati nel 2022 sono dotati di una miriade di attrezzature di ultima generazione, e costituiscono una delle massime espressioni della ricerca italiana in campo floricolo ed orticolo.

Qui lavora, lontano dai riflettori, un folto gruppo di appassionati ricercatori nei settori della biologia molecolare, tecniche di evoluzione assistita e miglioramento genetico. Nuove varietà di fiori edibili, particolari muschi per pannelli fonoassorbenti, colture meristematiche per estrazione di metaboliti, indagini molecolari per programmi di ibridazione e lotta ai fitopatogeni, sono solo alcuni dei temi affrontati.

Il bambù super-gigante

La visita è stata anche una occasione per parlare del mio brevetto finalizzato alla creazioni di un bambù supergigante con alcuni ricercatori senior profondi esperti di genetica e biologia molecolare: brevetto che è in attesa di uno sponsor che ne comprenda e sviluppi in luoghi come il CREA, le enormi potenzialità.

cella colture meristematiche
cella colture meristematiche

Il CREA ed il Festival di Sanremo 2023

I mazzi di ranuncoli giganti e dalle stupende tonalità che Amadeus regala ai concorrenti ed ospiti, sono frutto di ricerche genetiche recenti che hanno dato nuovo impulso alla floricoltura di Sanremo e dintorni.

Le ricerche ed risultati ottenuti dal CREA e che ho avuto modo di constatare di persona, sono sorprendenti ma quasi sempre rimangano nascosti al grande pubblico, incanalati nelle pubblicazioni scientifiche finchè qualche industria non li fa suoi portandoli sulle nostre tavole o “sotto i riflettori” per la gioia dei nostri occhi.

Inaugurazione dei nuovi laboratori

Bambù gigante su Youtube

Diseguito trovate una raccolta di video, sul mio canale Youtube, riguardanti il bambù gigante.

Dura cent’anni, ha bassi costi di gestione, produce germogli – biomassa – canne – crediti carbonio
Alle porte di Milano un bambuseto “modello” fatto nel 2022

Coltivare il bambù gigante è facile – nuove metodiche

Bambuseto industriale realizzato ad Alessandria nel 2022

Raccolta canne bambù a Varese

Raccolta germogli e ricetta gourmet

Tecnologia satellitare per un’agricolura 4.0

Uso satelliti nei bambuseti – Agricolus reseller

Il bambù gigante sui canali RAI e TG

Libro “Guadagnare con il bambù gigante “

L’unico testo italiano sul bambù gigante alla terza ristampa

L’ agro ambasciatore

Sinossi

Stanco di storie di mafia, di commissari maschi e femmine, ho voluto scrivere un libro che parlasse di agricoltura ma con un’ottica meno bucolica e più avventurosa: ne è sortito un personaggio insolito che mi piace definire: l’ agro ambasciatore.

Durante il lockdown del Covid-19 ho trovato finalmente il tempo di raccontare la mia singolare storia di dottore in agraria in giro per il mondo. Un giovane laureato che si trova a fronteggiare, suo malgrado, circostanze pericolose quali il mercato degli schiavi, il colera, gli squali giganti, i guerriglieri muwahhidin e tanto altro (vedi indice sotto).

Nel libro descrivo i numerosi viaggi e progetti agricoli in Paesi Emergenti aree in cui, nel passato come nel presente, sono ricorrenti forti tensioni sociali, sanitarie e politiche che possono influenzare lo svolgimento di una professione che solitamente non ha connotati rocamboleschi .

Aneddoti ed avvenimenti dal ’70 “gli anni di piombo” del periodo universitario al primo amore con Patrizia Reggiani ( protagonista del film The house of Gucci), alle frequenti missioni all’estero che calano il lettore in situazioni impreviste e singolari tracciando i contorni di una figura fuori dagli schemi quella del “agro-ambasciatore”.

Ordinazioni

Il libro può essere ordinato e pagato con Paypal su mail folgore1949@gmail.com oppure https://paypal.me/Somaschini?country.x=IT&locale.x=it_IT o bonifico bancario scrivendo direttamente alla stessa mail folgore1949@gmail.com

Due i prezzi per differenti opzioni di spedizione :

  • libro (120 pagine) con spedizione PPTT come plico librario 39,99 € ( tempo indicativo di consegna 8-10 g.g.)
  • libro (120 pagine) con spedizione a mezzo corriere espresso 49,99 € (tempo indicativo di consegna 2-3 g.g.)

Se vuoi informazioni sul contenuto, contattare l’autore o una dedica sulla tua copia del libro, puoi cliccare sotto per un contatto con wattsapp

Se invece sei interessato ad una coltura innovativa come il bambù gigante, di cui sono uno dei pochi esperti in Italia, puoi trovare il libro da me scritto su questa pianta, in chiusura del video del TG di RAI3 sugli utilizzi del bambù gigante, cliccando sotto

Bambuseti : ricchezza o disordine ?

Home » biologica

Il Phyllostachys edulis è la specie più famosa di bambù gigante, solo in Cina ne esistono 7 milioni di ettari. In Italia dobbiamo capire se i bambuseti sono ricchezza o disordine ambientale .

E’ così massivamente coltivata perché è la più versatile compresa la commestibilità dei i germogli .

Ma ha anche valori strutturali ed una velocità di crescita ineguagliabile rispetto ad altre piante.

Bambù pianta o erba ?

Anche se invero il bambù è un’erba che cresce fino a 20-30 mt d’altezza : averlo è fonte di ricchezza !

bambuseto disomogeneo fatto con piante di bambù gigante da seme e di diverse specie
bambuseto disomogeneo e in ritardata crescita

Dal 2014 il Phyllostachys edulis si è diffuso in Italia su circa 2000 ettari .

Purtoppo ciò è avvenuto ad opera di alcuni vivaisti che ne hanno preso le dovute cautele nella selezione delle piante.

Moltiplicazione per seme o spartizione ?

Partendo da seme (cinese) con il contatto casuale fra maschio e femmina di specie affini, si ottengono spesso piante con caratteri misti .

Solo alcuni meticolosi vivaisti hanno fatto un’opera di selezione andando ad identificare quelle piante che avevano i caratteri dominanti di quella specie, li hanno cresciuti fino a piante adulte e poi moltiplicate per spartizione, ottenendo bambù giganti fotocopia di quelle di partenza.

Conseguentemente la maggioranza dei bambuseti italiani che ho visitato a tutt’oggi, presenta una disparità di crescita e di portamento derivanti dalla presenza contemporanea di specie diverse che compromettono la redditività dell’intero bambuseto.

Morfologia delle specie di Phyllostachys

Le differenze si riscontrano da una comparazione morfologica delle piante, che può essere soggettiva, ma anche da un’analisi tramite amplificazione casuale di segmenti del DNA come quella fatta su un bambuseto del Nord Italia, presso un laboratorio di genetica dell’Università di Milano, di cui si riportano i risultati:

Confronto genetico di due specie differenti di bambù
Confronto genetico di due diverse popolazioni di Phyllostachys
pubescens attraverso la tecnica RAPD (Random Amplification of Polymorphic DNA)

Il campione FEM_987 (prelievo 2) possiede lo stesso profilo del campione di Phyllostachys pubescens di riferimento (FEM_990); i campioni FEM_986 (prelievo 1) e FEM_988 (prelievo 3) hanno, fra loro, lo stesso profilo, ma un profilo diverso dal campione di riferimento.

Infine, il campione FEM_989 (prelievo 4) ha un profilo diverso da tutti gli altri campioni in analisi

Senza un criterio vivaistico serio, in alcune piantagioni bambù di specie diverse con caratteristiche qualitativamente inferiori.

Solo il Phyllostachys edulis o pubescens, è il Re dei bambù !!!

Per giustificare l’alta redditività di bambuseti industriali , qualche agricoltore o investitore si è chiesto quante piante di Phyllostachys edulis sono presenti nel suo campo ?

altro bambuseto disomogeneo: Bambuseti : ricchezza o disordine ?
Osserva sopra e sotto : alcuni bambuseti in Italia sono una ricchezza o disordine ambientale ?
bambuseto omogeneo  di una sola specie Phyllostachys edulis con filari di 4 e sei anni d'età
bambuseto di solo Phyllostachys edulis di 4 anni (ht 2.00 mt) a dx e 6 anni a sx (ht 4.00 mt)

Bambù e satelliti

Due mesi fà mi ha interpellato da un agricoltore laziale che aveva un grave problema con il suo bambù ma con l’aiuto dei dati provenienti dai satelliti, l’ho risolto.

Nella piantagione di 7 ettari iniziata 4 anni fà, le piante si presentavano di un verde pallido e con una crescita fortemente disomogenea.

bambuseto laziale con piante disomogenee per colpa di un'errata irrigazione e specie diverse
piante di bambù gigante clorotiche e disomogenee

Ho potuto constatare che non vi erano attacchi di fitopatogeni, le concimazioni erano regolari ma le analisi del terreno erano vecchie di oltre cinque anni.

Con l’ausilio della tecnologia satellitare, ho consigliato un abbonamento (canone base) che ci desse una valutazione “oggettiva” del bambù ed i satelliti co i loro dati elaborati, l’indice di stress idrico .

Successivamente ho proposto di intervenire nella turnazione dell’acqua con periodi di irrigazione più lunghi.

Le immagini dei satelliti elaborate da specifici algoritmi, a sole tre settimane parlano da sole: le zone rosse/rosate con maggiori sintomi di siccità, si erano ridotte a vantaggio di quelle azzurre ove i bambù incominciavano a rispondere positivamente ad una irrigazione più consona alle loro necessità.

Altre fasi agronomiche quali concimazioni e trattamenti antiparassitari possono essere monitorati e valutati ogni 4-5 giorni.

Difatto questa è la periodicità dei passaggi dei satelliti Sentinel 2 con cui si calcolano gli indici quali “indice di vigore ” ed “indice di clorofilla”.

 a distanza di tempo il satellite fotografa inequivocabilmente i cambiamenti vegetativi
a distanza di tempo il satellite fotografa inequivocabilmente i cambiamenti vegetativi

Inoltre queste periodiche rilevazioni permettono di costruire uno storico della piantagione.

Quei dati permettono di valutare come e quando effettuare o modificare operazioni agronomiche specifiche per determinati fini.

Riassumendo cosa si può fare con i satelliti ed il bambù ?

le potenzialità dell'indagine con i satelliti
utilizzi dei dati satellitari

Per maggiori informazioni su Bambù e satelliti e relativi abbonamenti , senza impegno, clicca sotto

Cereali e satelliti

L’utilizzo delle immagini dei satelliti ben si adatta al controllo e supporto gestionale delle colture di cereali.

Prendendo come esempio il mais, le immagini soprariportate evidenziano tramite indici di “vigore” ed indici di “stress idrico” lo sviluppo della pianta e l’influenza che possono avere le irrigazioni, le concimazioni e la presenza di attacchi di fitopatogeni.

Non solo, i dati dei satelliti integrati vanno poi ad integrarsi con quelli di una centralina meteo, i rilievi della fasi fenologiche del mais o altri cereali .

Poi tramite algoritmi dedicati, possono prevedere l’insorgere di malattie e la percentuale delle diverse fasi di sviluppo degli insetti e gli altri indici di benessere.

dai dati dei satelliti si ricavano modelli previsionali su attacchi di fito patogeni ed insetti ai cereali
grafico previsionale dello sviluppo della Nottua gialla

Clicca sotto e parliamone

STEVIA No alle imitazioni

Forti dell’ interesse riscontrato dalle coltivazioni di stevia, stanno muovendosi diverse persone in Sicilia, a Noi estranee, che promuovono la coltivazione della stevia garantendo il ritiro del raccolto:  NO alle imitazioni !

Ital Stevia è l’unica che ha l’esclusiva per l’ Italia di Stevia Natura France . Questa società possiede l’unico impianto di estrazione in Europa di stevia .

Aal di fuori delle nostra filiera è impossibile avere garanzie di ritiro di foglie secche di stevia per uso industriale , pertano: STEVIA: No alle imitazioni !

Global Agriconsulting capofila di Ital Stevia, fornisce piante ibride agli agricoltori, assistenza agronomica e si impegna a ritirare le foglie essiccate di stevia .

Si stanno chiudendo le prenotazioni per la campagna 2019, chi fosse interessato ad iniziare la coltivazione di stevia( min. un ettaro) può contattare, con urgenza, il 3701323488

 Presidente di Ital Stevia dott. Massimo Somaschini ed il presidente di Stevia Natura France :diffidate delle imitazioni
( nella foto il Presidente di Ital Stevia dott. Massimo Somaschini ed il presidente di Stevia Natura France)

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