Germogli bambù rubati

I mesi di aprile e maggio sono quelli in cui nei bambuseti giganti spuntano i nuovi culmi e dove , è capitato spesso, che i germogli di bambù vengono rubati.

Il germoglio di bambù di pochi giorni di vita, è un alimento energetico, molto appetitoso e ricercatissimo dai cinesi per la loro millenaria cucina.

germogli bambù
germogli di bambù gigante

Seguendo un centinaio di agricoltori, alcuni dei quali con bambuseti già di 4-6 mt. d’altezza e con canne di 6-9 cm. di diametro, ho ricevuto numerosi telefonate dal Ferrarese fino all’Anconetano, che mi informavano dell’avvenuta razzia di germogli : un prodotto che da noi non è ancora sufficientemente conosciuto e quindi apprezzato.

crescita germogli bambù

Come si raccolgono i germogli di bambù ( rubati e non ) ?

I germogli crescono in gran quantità e mediamente, un 30% andrebbe comunque raccolto per diradare il bambuseto, ma vediamo nel dettaglio, questa pratica. Qualche giorno fà andando a trovare un anziano agricoltore nel Varesotto, ho assistito ad una raccolta fatta, con incredibile destrezza, da due ragazze cinesi, che vedrete nel video:

Come si cucina e conserva:

I germogli scorticati e lavati vanno bolliti 30-40 min. in acqua bollente, in alternativa 5 min. nella pentola a pressione.

germogli bambù cotti nella pentala a pressione
germogli bambù cotti nella pentala a pressione

Potrebbero sembrare pezzi di canna coriacei, in effetti sono teneri e gustosissimi.

Ricetta rapida e conservazione germogli bambù gigante

Dopo averli lasciati raffreddare a temperatura ambiente, ho preparato una salsina a base di crema di ricotta e gongorzola in parti uguali, con cui ho nappato i pezzetti di germogli : una lecconia sinomilanese!

germogli con crema di zola
germogli con crema di zola

Per la conservazione di quelli eccedenti la ricetta, ma già cotti, ho provveduto a dividerli in piccoli sacchetti per surgelati e metterli in congelatore, utili per altre ricette quale ad esempio, “un risottino gamberetti e germogli di bambù” o altre ancora.

Bambuseti : ricchezza o disordine ?

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Il Phyllostachys edulis è la specie più famosa di bambù gigante, solo in Cina ne esistono 7 milioni di ettari. In Italia dobbiamo capire se i bambuseti sono ricchezza o disordine ambientale .

E’ così massivamente coltivata perché è la più versatile compresa la commestibilità dei i germogli .

Ma ha anche valori strutturali ed una velocità di crescita ineguagliabile rispetto ad altre piante.

Bambù pianta o erba ?

Anche se invero il bambù è un’erba che cresce fino a 20-30 mt d’altezza : averlo è fonte di ricchezza !

bambuseto disomogeneo fatto con piante di bambù gigante da seme e di diverse specie
bambuseto disomogeneo e in ritardata crescita

Dal 2014 il Phyllostachys edulis si è diffuso in Italia su circa 2000 ettari .

Purtoppo ciò è avvenuto ad opera di alcuni vivaisti che ne hanno preso le dovute cautele nella selezione delle piante.

Moltiplicazione per seme o spartizione ?

Partendo da seme (cinese) con il contatto casuale fra maschio e femmina di specie affini, si ottengono spesso piante con caratteri misti .

Solo alcuni meticolosi vivaisti hanno fatto un’opera di selezione andando ad identificare quelle piante che avevano i caratteri dominanti di quella specie, li hanno cresciuti fino a piante adulte e poi moltiplicate per spartizione, ottenendo bambù giganti fotocopia di quelle di partenza.

Conseguentemente la maggioranza dei bambuseti italiani che ho visitato a tutt’oggi, presenta una disparità di crescita e di portamento derivanti dalla presenza contemporanea di specie diverse che compromettono la redditività dell’intero bambuseto.

Morfologia delle specie di Phyllostachys

Le differenze si riscontrano da una comparazione morfologica delle piante, che può essere soggettiva, ma anche da un’analisi tramite amplificazione casuale di segmenti del DNA come quella fatta su un bambuseto del Nord Italia, presso un laboratorio di genetica dell’Università di Milano, di cui si riportano i risultati:

Confronto genetico di due specie differenti di bambù
Confronto genetico di due diverse popolazioni di Phyllostachys
pubescens attraverso la tecnica RAPD (Random Amplification of Polymorphic DNA)

Il campione FEM_987 (prelievo 2) possiede lo stesso profilo del campione di Phyllostachys pubescens di riferimento (FEM_990); i campioni FEM_986 (prelievo 1) e FEM_988 (prelievo 3) hanno, fra loro, lo stesso profilo, ma un profilo diverso dal campione di riferimento.

Infine, il campione FEM_989 (prelievo 4) ha un profilo diverso da tutti gli altri campioni in analisi

Senza un criterio vivaistico serio, in alcune piantagioni bambù di specie diverse con caratteristiche qualitativamente inferiori.

Solo il Phyllostachys edulis o pubescens, è il Re dei bambù !!!

Per giustificare l’alta redditività di bambuseti industriali , qualche agricoltore o investitore si è chiesto quante piante di Phyllostachys edulis sono presenti nel suo campo ?

altro bambuseto disomogeneo: Bambuseti : ricchezza o disordine ?
Osserva sopra e sotto : alcuni bambuseti in Italia sono una ricchezza o disordine ambientale ?
bambuseto omogeneo  di una sola specie Phyllostachys edulis con filari di 4 e sei anni d'età
bambuseto di solo Phyllostachys edulis di 4 anni (ht 2.00 mt) a dx e 6 anni a sx (ht 4.00 mt)

Durezza del bambù gigante

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Vera o falsa la formidabile durezza del bambù gigante?

In effetti quando si parla del bambù, spesso in riferimento ai parquet di questo materiale, ci parlano di una incredibile durezza.

Da test effettuati secondo il metodo Brinell, come riporta anche in un suo articolo l’ Arch. Giovanna Barbaro esperta e ricercatrice di materiali ed applicazioni eco-sotenibili, il bambù ottiene un coefficiente di 9 rispetto al ben noto teak con solo il 4.

Altri studi riguardano l’utilizzo del bambù gigante per costruzione come ben descritto da Simone Fant :

Esempi di edifici contemporanei

Gli edifici in bambù non sono più associati all’idea di architettura povera, ma rappresentano oggi la frontiera dell’architettura green elegante e innovativa.

Nel 2018 la prima Biennale Internazionale dell’Architettura in Bambù ha presentato 18 costruzioni, realizzate da 12 architetti di fama internazionale tra i quali Kengo Kuma, Vo Trong Nghia, Anna Heringer, Li Xiaodong Atelier e Simon Velez, che sono state costruite in uno scenario agricolo.

Chiangmai Life Architects and Construction è una società con sede in Tailandia specializzata nella progettazione e costruzione di architetture in bambù e terra che combinano un moderno design organico con l’ingegneria del 21° secolo.

Una delle loro opere più imponenti è il Bamboo Sports Hall per la Panyaden International School, un ecologico campo sportivo in bambù di 782 metri quadrati che riprende la forma del fiore di loto, simbolo della Tailandia e degli insegnamenti buddisti.

La verità sta spesso nel mezzo ed un coefficiente sarà chiaro quando avremo delle estese piantagioni di bambù gigante in Italia, con cui fabbricare a chilometro zero, i nostri parquet e laminati .

Infatti , dato che i culmi (canne) di bambù tendono ad arricchirsi di silicio con il passare degli anni ed una corretta coltivazione, conferendogli la nomea di “acciaio verde”, sapendo l’origine e l’età dei culmi potremo definire la sua durezza.

selezione di culmi in base alla Durezza del bambù gigante e diametri
culmi di bambù gigante selezionati per durezza e diametro

COP21 Parigi: bambù ecosostenibile

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L’obiettivo è chiaro: raggiungere le “net zero emissions”, zero emissioni nette. Resta da capire entro quando.

Sono passati sei anni dalla Cop21 di Parigi, quando è stato preso il primo vero impegno comune per il clima. Impegni riconfermati durante l’ultimo G20 di Roma, durante il quale le principali potenze economiche mondiali hanno concordato di raggiungere le zero emissioni nette “entro o intorno alla metà del secolo”. Oggi e per le prossime due settimane, a Glasgow, i Paesi sono chiamati a rendere conto dei provvedimenti concreti che intendono mettere in atto per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1.5°C. 

Io penso che gli agricoltori dovranno fare la loro parte , impegnandosi a  produrre cibo sano e nutriente, ma diversificando le colture e  puntando come dice la COP21 Parigi: bambù ecosostenibile.

Una carta vincente può essere il BAMBU’ GIGANTE che cattura enormi quantità di CO2 e genera fino al 35% più ossigeno rispetto ad altre specie arboree, producendo al contempo notevoli margini di guadagno.

bambuseto nel torinese un esempio COP21 Parigi di bambù ecosostenibile
bambuseto nel torinese

Un ettaro di bambù gigante trasforma in ossigeno fino a 62 tonnellate di CO2 / anno.

Mentre 1 ettaro di bosco giovane sottrae all’ atmosfera solo 15 tonnellate di CO2 / anno. (Fonte: J. Janssen, Università Tecnica di Eindhoven, 2000 – COP21 Parigi: bambù ecosostenibile).

Non solo ma ora tramite i satelliti possiamo osservare quanto, veramente, stiamo inquinando, Paese per Paese.

Dunque per certificare il rispetto degli accordi climatici (su tutti quelli di Parigi, la Cop 21 e di Glasgow, Cop 26) e per monitorare tutto ciò che, per un terremoto o un cedimento, potrebbe crollare.

E infine per mettere a frutto tutte queste informazioni e creare dei bambuseti che generano ricavi, per fare business ci vuole una strategia ed un agronomo con esperienza specifica. Tutte queste cose sono strettamente collegate all’ambiente ed alla agricoltura 4.0.

Progetto europeo Carbomark

Si è tenuto di recente un convegno a Udine  con la D.ssa Silvia Stefanelli sul Progetto europeo Carbomark.

La dottoressa responsabile dei progetti di energia rinnovabile della Direzione Centrale Ambiente Energia e Politiche per la Montagna della regione Friuli V. G. e consulente riguardo le politiche del clima per la riduzione del gas serra per la Commissione Europea, ha illustrato le opportunità nel mercato volontario dei crediti di carbonio agro-forestale ed i meccanismi molto rigorosi messi a punto con il progetto europeo CARBOMARK.

In ultima analisi , la Dott.ssa Stefanelli non ha escluso che in futuro anche il BAMBU’ GIGANTE possa essere inserito nel mercato locale dei crediti di carbonio, in virtù della sua velocità di crescita, alto tasso di trasformazione dell’anidride carbonica e possibilità di fabbricare prodotti durevoli.

 

Due esempi di Progetto europeo Carbomark

Crediti di carbonio da gestione forestale sostenibile certificata

 Marzo 2012

Comune di Caltrano – Zuccato F.lli srl

  • Quantitativo di crediti offerti: 100 tonnellate di CO2
  • Prezzo base di offerta: euro 30 a tonnellata/CO2
  • Quantitativo di crediti acquistati: 50 tonnellate di CO2
  • Prezzo di acquisto: euro 30 a tonnellata/CO2

Bando di gara e modulo per l’offerta

Documento aggiudicazione Comune di Caltrano

 Marzo 2012

Comune di Lusiana – Etra spa

  • Quantitativo di crediti offerti: 100 tonnellate di CO2
  • Prezzo base di offerta: euro 30 a tonnellata/CO2
  • Quantitativo di crediti acquistati: 100 tonnellate di CO2
  • Prezzo di acquisto: euro 40 a tonnellata/CO2

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