Guadagnare con il bambù gigante

Carbon Credits fake news

Come ti costruisco una fake news sui carbon credits di bambù gigante con tanto di metodica e certficati.

Premessa: Bambù gigante ed area interessata

Dai lontani anni ’80 quando ero in Cina per conto di una multinazionale italiana, la Montedison, sono entrato in contatto con le piantagioni di bambù gigante. Dal 2014-2015 si sono sviluppate anche in Italia ma la maggior parte dei 1500 ettari di bambuseti ha avuto esiti modesti : alcuni vivai fornendo piante da seme hanno creato piantagioni disomogenee come si può vedere nella foto sotto

bambù giante carbon credits
bambuseto piantumato nel 2016 com’è oggi…
eppure alcuni studi riportano che dovrebbe essere alto 15 metri

Ciò dipende dal fatto che il bambù Phyllostachys presenta una alta variabilità genetica che può arrivare fino al 84% come ben spiegato in uno studio della INBAR ( Organizzazione Del Bambù e Rattan presente in 40 paesi)

Produzione di carbon credits

La ricerca di nuove fonti di reddito ha spinto alcune società a sfruttare “con leggerezza” questa nuova leva di green marketing. Dal Protocollo di Kyoto alla COP26 sempre più le Aziende sono costrette a compensare le emissioni di CO2: è un mercato enorme , poco conosciuto e facile preda .

E’ normale che si possa proporre in compensazione i Carbon Credits prodotti, ma se gli ettari sono forestati come nella foto sopra, con culmi di bambù che a sei anni dal trapianto, dovrebbero essere alti 15 metri e non dei cespuglietti, dubito fortemente che riescano ad avere un assorbimento anche solo di una cinquantina di tonnellate di CO2 per ettaro. Diversa la produzione di un bambuseto come il seguente

bambù fake news
bambuseto di un privato in provincia di Cuneo
(foto Massimo Somaschini)

Riassumendo, la stima dei Crediti di Carbonio da vendere in compensazione non può essere fatta sulla base di un ettaro (magari il più bello ) ma su un campionamento di diverse decine di ettari di bambuseti che produrranno diverse quantità di Carbon Credits meglio definiti come ” attestati di mitigazione di CO2″ .

Questa stima andrà rivista negli anni , con campionamenti, e non in base ad un calcolo statistico: siamo in presenza di un eco-sistema non di una catena di montaggio, influenzabile da eventi atmosferici e fitopatologici, che interagiscono con le biomasse aeree, sotterranee nonchè la componente organica nel terreno.

Metodologia – calcoli

Spesso si fà riferimento alla normativa UNI ISO 14064-2 che recita fra l’altro : al fine di garantire un approccio flessibile viene richiesto che il progetto sia sviluppato in accordo ai dettami del programma GHG ( calcolo delle emissioni di gas a effetto serra ) entro cui si intende operare. Sarà poi proprio il programma prescelto che dovrà riconoscere i risultati raggiunti in termini di riduzione delle emissioni di GHG attraverso il rilascio di appositi crediti che avranno un valore economico di mercato.

Purtroppo la metodica proposta è molto diversificabile ma due sono i capisaldi : raccolta ed analisi dei dati di partenza ( non su un ettaro ma su più ettari in diverse zone) e controllo di questi negli anni successivi.

Se invece di prendere per base di calcolo, la percentuale di carbonio nella sostanza secca del bambù Phyllostachys edulis coltivato in Italia, usiamo , per esempio, quelli del Bambusa vulgaris della foresta di Bobiri in Ghana ( Amoah et al. 2020 ) otterremo crediti di carbonio “gonfiati” ed irrealistici.

Per dovere di completezza Mr. Martin Amoah, che ho conosciuto nel mio soggiorno durato due anni in Ghana, riporta uno stoccaggio nelle lussureggianti foreste ghanesi, per la parte epigea, di 115 tons/ha di CO2.

bambù ghanese vedi rapporto con ombrelloni

Dichiarazione di validazione – Ente certificatore

RINA il Registro Navale Italiano o Bureau Veritas sono Enti certificatori che oltre p.e. la stazza delle navi , possono attestare che “la metodologia di calcolo è corretta “!!!

In altre parole NON entrano nel merito se un ettaro di bambuseto in una determinata zona in Italia, assorba uno o trecento tonnellate di CO2 per ettaro ma semplicemente che i calcoli fatti siano corretti ovvero esenti da errori matematici o di metodo.

Bambù gigante su Youtube

Diseguito trovate una raccolta di video, sul mio canale Youtube, riguardanti il bambù gigante.

Dura cent’anni, ha bassi costi di gestione, produce germogli – biomassa – canne – crediti carbonio
Alle porte di Milano un bambuseto “modello” fatto nel 2022

Coltivare il bambù gigante è facile – nuove metodiche

Bambuseto industriale realizzato ad Alessandria nel 2022

Raccolta canne bambù a Varese

Raccolta germogli e ricetta gourmet

Tecnologia satellitare per un’agricolura 4.0

Uso satelliti nei bambuseti – Agricolus reseller

Il bambù gigante sui canali RAI e TG

Libro “Guadagnare con il bambù gigante “

L’unico testo italiano sul bambù gigante alla terza ristampa

L’ agro ambasciatore

Sinossi

Stanco di storie di mafia, di commissari maschi e femmine, ho voluto scrivere un libro che parlasse di agricoltura ma con un’ottica meno bucolica e più avventurosa: ne è sortito un personaggio insolito che mi piace definire: l’ agro ambasciatore.

Durante il lockdown del Covid-19 ho trovato finalmente il tempo di raccontare la mia singolare storia di dottore in agraria in giro per il mondo. Un giovane laureato che si trova a fronteggiare, suo malgrado, circostanze pericolose quali il mercato degli schiavi, il colera, gli squali giganti, i guerriglieri muwahhidin e tanto altro (vedi indice sotto).

Nel libro descrivo i numerosi viaggi e progetti agricoli in Paesi Emergenti aree in cui, nel passato come nel presente, sono ricorrenti forti tensioni sociali, sanitarie e politiche che possono influenzare lo svolgimento di una professione che solitamente non ha connotati rocamboleschi .

Aneddoti ed avvenimenti dal ’70 “gli anni di piombo” del periodo universitario al primo amore con Patrizia Reggiani ( protagonista del film The house of Gucci), alle frequenti missioni all’estero che calano il lettore in situazioni impreviste e singolari tracciando i contorni di una figura fuori dagli schemi quella del “agro-ambasciatore”.

Ordinazioni

Il libro può essere ordinato e pagato con Paypal su mail folgore1949@gmail.com oppure https://paypal.me/Somaschini?country.x=IT&locale.x=it_IT o bonifico bancario scrivendo direttamente alla stessa mail folgore1949@gmail.com

Due i prezzi per differenti opzioni di spedizione :

  • libro (120 pagine) con spedizione PPTT come plico librario 39,99 € ( tempo indicativo di consegna 8-10 g.g.)
  • libro (120 pagine) con spedizione a mezzo corriere espresso 49,99 € (tempo indicativo di consegna 2-3 g.g.)

Se vuoi informazioni sul contenuto, contattare l’autore o una dedica sulla tua copia del libro, puoi cliccare sotto per un contatto con wattsapp

Se invece sei interessato ad una coltura innovativa come il bambù gigante, di cui sono uno dei pochi esperti in Italia, puoi trovare il libro da me scritto su questa pianta, in chiusura del video del TG di RAI3 sugli utilizzi del bambù gigante, cliccando sotto

Bambù gigante la verità

Finalmente uno studio che se non porta alla verità assoluta, fà un pò di chiarezza sulle aspettative riguardo le coltivazioni industriali di bambù gigante .

Fonte : prof. Fu Maoyi Istituto di ricerca colture sub-tropicali Università di Fuyang, Zhejiang Cina

In estrema sintesi la ricerca che potete scaricare integralmente , rivela che dei 7 milioni di ettari di bambuseti presenti in Cina , ben 2 milioni di ettari di bambuseti adulti hanno una produttività , per ettaro, di 1,5 tons di culmi per anno e 0,5 tons di germogli edibili ovvero sono poco più che dei grossi cespugli.

La situazione in Italia

L’ immagini che trovate qui sotto riporta uno dei tanti bambuseti italiani che hanno produttività simili a quelle sopra riportate ben lontane dai 15 tons per ettaro di culmi e 1,5 tons di germogli quale media cinese.

bambù gigante
bambuseto di 5 anni scarsamente sviluppato ( foto 2022)

Fra le cause citate nel rapporto , l’utilizzo della riproduzione da seme che porta, naturalmente, alla creazione di sottospecie di Phyllostachys edulis spesso meno produttive.

In una dettagliata descrizione il Prof. Maoyi raccomanda diversi metodi di moltiplicazione da separazione ( moltiplicazione agamica) di parti di una pianta madre ben vigorosa ed attentamente selezionata.

La riproduzione da seme è lasciata più ad un accadimento naturale delle foreste di bambù che ogni 80-100 anni, vanno a fiore favorendo, con l’impollinazione anemofila, la creazione di nuove sottospeci di Phyllostachys.

Purtoppo solo pochi vivaisti in Italia usano la moltiplicazione agamica, preferendo utilizzare, per creare nuove piantine, semi cinesi di Phyllostachys facilmente reperibili ed economicamente più redditizi .

bambù gigante moltiplicazione agamica
vivaio che utilizza la moltiplicazione agamica e ottiene piante madri adulte di Pyllostachys E.

Germogli bambù rubati

I mesi di aprile e maggio sono quelli in cui nei bambuseti giganti spuntano i nuovi culmi e dove , è capitato spesso, che i germogli di bambù vengono rubati.

Il germoglio di bambù di pochi giorni di vita, è un alimento energetico, molto appetitoso e ricercatissimo dai cinesi per la loro millenaria cucina.

germogli bambù
germogli di bambù gigante

Seguendo un centinaio di agricoltori, alcuni dei quali con bambuseti già di 4-6 mt. d’altezza e con canne di 6-9 cm. di diametro, ho ricevuto numerosi telefonate dal Ferrarese fino all’Anconetano, che mi informavano dell’avvenuta razzia di germogli : un prodotto che da noi non è ancora sufficientemente conosciuto e quindi apprezzato.

crescita germogli bambù

Come si raccolgono i germogli di bambù ( rubati e non ) ?

I germogli crescono in gran quantità e mediamente, un 30% andrebbe comunque raccolto per diradare il bambuseto, ma vediamo nel dettaglio, questa pratica. Qualche giorno fà andando a trovare un anziano agricoltore nel Varesotto, ho assistito ad una raccolta fatta, con incredibile destrezza, da due ragazze cinesi, che vedrete nel video:

Come si cucina e conserva:

I germogli scorticati e lavati vanno bolliti 30-40 min. in acqua bollente, in alternativa 5 min. nella pentola a pressione.

germogli bambù cotti nella pentala a pressione
germogli bambù cotti nella pentala a pressione

Potrebbero sembrare pezzi di canna coriacei, in effetti sono teneri e gustosissimi.

Ricetta rapida e conservazione germogli bambù gigante

Dopo averli lasciati raffreddare a temperatura ambiente, ho preparato una salsina a base di crema di ricotta e gongorzola in parti uguali, con cui ho nappato i pezzetti di germogli : una lecconia sinomilanese!

germogli con crema di zola
germogli con crema di zola

Per la conservazione di quelli eccedenti la ricetta, ma già cotti, ho provveduto a dividerli in piccoli sacchetti per surgelati e metterli in congelatore, utili per altre ricette quale ad esempio, “un risottino gamberetti e germogli di bambù” o altre ancora.

Bambù e steam explosion

Bambù e steam explosion: una tecnologia avvincente che avvicina il bambù gigante alle cartiere.

Le cartiere italiane

Sempre più stritolate fra i costi della cellulosa raddoppiati e i costi energetici alle stelle, cosa fanno ? si lamentano, aspettando i sussidi del Governo, ma non basta.

Più volte da me interpellate in queste settimane hanno manifestato disinteresse per il bambù come se non fosse adatto a fare cellulosa : niente di più lontano dalla realtà.

Cellulosa da bambù case study

Questo articolo della Società ACelli azienda leader mondiale in macchinari per la carta , spiega come una cartiera cinese produca, con tecnologia italiana, carta da cellulosa prodotta da bambù gigante, 140.000 tonellate all’anno di carta 100% bambù.

La strategia che manca

Dalla lettura dei giornali della tragedia di questi mesi in Ucraina, abbiamo appreso che l’ottusità dei passati Governi, ci ha portato ad una dipendenza energetica del 40% dalla Russia. Ma se prendiamo in considerazione l’intero import in Italia dalla Russia e dalla Cina scopriremo che, per quest’ultima, il rapporto è dieci volte maggiore !

In altre parole la nostra dipendenza dai prodotti cinesi è dieci volte più grande di quella da merci russe: vale la pena ricordare le tristemente famose passate sofferenze per la mancanza di mascherine e respiratori e di altre centiania di altri articoli producibili in Italia ma fatti ed importati dalla Cina.

La Cina si sta accapparrando la poca cellulosa disponibile sul mercato mondiale per venderci poi prodotti già finiti quali fazzolettini e carta igienica.

Cellulosa italiana da bambuseti italiani

E’ stato ampiamente dimostrato che il bambù gigante cresce in Italia da Gorizia a Palermo. Delle 1200 specie conosciute alcune, come il Phyllostachys edulis, resistono anche a -10° C. Mentre non è vero che è invasivo più di altre piante dato che fiorisce ogni 80-100 anni ed i rizomi germogliano una volta all’anno in Aprile.

I bambuseti in Italia sono circa 2000 ettari ma se ne possono fare di nuovi in breve tempo da destinare alle cartiere. La terra non manca: la UE ha reso disponibili , solo in Emila Romagna, oltre 22.000 ettari di terreni incolti da adibire a nuove colture. Un ettaro di bambuseto fornisce 40-60 tonn di bio-massa per un centinaio d’anni, altro che pioppeti decennali.

Nuovi studi hanno portato a prevedere coltivazioni consociate con i bambuseti al fine di renderli redditizi ed utili per le cartiere già dal primo anno. Si tratta di consociazioni possibili con canapa e/o kenaf che danno biomasse utilizzabili per la produzione di cellulosa.

Dal cippato di bambù alla cellulosa: steam explosion

E’ una tecnologia che con il vapore surriscaldato e sbalzi di pressione, estrae la cellulosa dal cippato di bambù ottenendo anche derivati tanninini e ligninici utili ad altre industrie.

Le acque reflue possono essere convogliate in un impianto a biogas per produrre con microrganismi metanigeni, gas ovvero energia di cui le cartiere sono consumatrici estreme.

Vuoi conoscere più nel dettaglio questa tecnologia ? contattami.

Bambù cellulosa bioetanolo

L’industria cartaria come altri settori industriali si è adagiata per anni sull’importazione di cellulosa dall’estero. Da ancora prima della guerra in Ucraina i prezzi della cellulosa sono esplosi ed il cartone riciclato non è sufficiente a compensare gli aumenti. La Cina dal cui export l’Italia dipende dieci volte più di quello dalla Russia, ha da anni sviluppato tecnologie per produrre dal bambù la cellulosa.

La Finlandia và oltre : dagli alberi fà la cellulosa e il bioetanolo !

Raffineria Veolia in Finlandia per produzione bioetanolo da cellulosa
Raffineria Veolia in Finlandia

Il bambù gigante è la pianta, mi correggo l’erba, che cresce più velocemente al mondo: una catena di cartiere cinesi utilizza già ora, per produrre cellulosa, 400.000 ettari di bambuseti. Sembrerà strano ma parlando con alcuni proprietari di cartiere, a cui ho dato dei campioni di cippato, mi hanno detto che non è una soluzione percorribile…?!

Questo sta a significare che c’è grande ignoranza (non conoscenza) o pigrizia ad affrontare il problema anche da parte di grandi vivaisti che hanno spinto alla realizzazione di oltre 2000 ettari di bambuseti in Italia spesso miscelando specie diverse. Oltre ad un approccio superficiale dove e cosa fare del bambù gigante, con ugual forza e determinazione, queste aziende dovrebbero promuovere l’utilizzo , ad un prezzo congruo, della biomassa di bambù.

Tecnologia: dal bambù alla cellulosa

A quanto mi risulta in Italia, esiste solo una cartiera in Emilia che produce cellulosa da residui di pioppo.

Ma esistono delle storture che vanno corrette: se una cartiera acquista cippato di bambù e lo vuole pagare 50 €/ton con una resa del 45 %, avrà un costo di materia prima di circa 80 €/ton: l’agricoltore non può ricevere una miseria per una cellulosa che altrimenti la cartiera dovrebbe importare a dieci volte in più ovvero 1000 € la tonnellata.

Attualmente ci sono tecnologie con cui ottenere con l’estrazione “per esplosione” del cippato di bambù, non solo cellulosa, ma anche sottoprodotti ligninici e tanninici, aumentando notevolmente la redditività dell’impianto.

Tecnologia: dal bambù al bioetanolo

Una legge “profetica” del 19.12.2007 dell’Agenzia Americana dell’Ambiente

Agenzia per l'Ambiente e il bioetanolo

ci riporta al capitolo ” Indipendenza e Sicurezza Energetica” ( attenzione parliamo nel 2007 dell’indipendenza energetica negli USA figuriamoci in Italia) all’importanza dei biocarburanti dandoci una tabella con delle proiezioni sugli anni futuri:

bioetanolo e consumi negli anni
incremento produzione bioetanolo da cellulosa negli anni

Incrementare di alcune migliaia di ettari i bambuseti in Italia, produrre cellulosa “materiale strategico” per le cartiere, e bioetanolo, NON è FANTASCIENZA ma una realtà che può dare reddito agli agricoltori, cellulosa ad un prezzo congruo, bioetanolo per contribuire all’indipendenza energetica del nostro paese.

Scrive Estelle Brachlianoff , CEO di Veolia la più importante bioraffineria in Europa: “Il vantaggio del nostro concetto industriale è che è replicabile in circa l’80% delle cartiere di tutto il mondo. Ha il potenziale per sbloccare una materia prima aggiuntiva, generata localmente, di biometanolo neutro in termini di CO2 per il biocarburante che potrebbe essere stimato a 2 milioni di tonnellate”.

Scenari futuribili

La Cina come per le terre rare, i micro-chip, metalli strategici, si sta accapparrando sul mercato mondiale tutta la cellulosa disponibile. In un futuro prossimo esporterà solo prodotti cartari finiti, carta igienica, fazzolettini, costringendo a dura vita le cartiere italiane nonostante il loro processo di aggregazione in complessi sempre più grandi.

protti cartari da cellulosa di bambù
prodotti cartari cinesi

Una via d’uscita possono essere le foreste di bambù gigante per la produzione di cippato da cui estrarre la cellulosa ed ancor meglio, il bioetanolo.

Tutto ciò a condizione che ci sia una corretta remunerazione degli agricoltori per i loro investimenti e dei loro sforzi che ad oggi si possono quantificare il 180-200 € a tonnellata per il cippato di bambù.

Per non parlare dei vantaggi delle decine di migliaia di crediti di carbonio che le foreste di bambù producono a compensazione di quelli negativi delle cartiere.

Scrive Ferruccio de Bortoli sul Corriere della Sera: “non eravamo preparati alla guerra. Ora è meglio non arrivare impreparati anche al dopoguerra.”

Raccolta canne bambù gigante

Premessa

La raccolta delle canne di bambù gigante dette anche culmi è uno degli argomenti di cui ho letto di tutto e spesso a sproposito.

Partiamo dal 2017 anno in cui sono rientrato dal Ghana ( stato in cui il bambù gigante è presente quanto da noi il mais) ed in Italia iniziavano le prime piantumazioni di bambù.

Chi scriveva di questo tema e peggio ne costruiva dei Business Plan ovvero piani finanziari per gli agricoltori, non aveva mai fatto una raccolta di culmi.

Forse aveva osservato qualche raccolta canne di bambù gigante in Cina realtà completamente diversa dalla nostra per vastità delle colture e per le condizioni socio-economiche assolutamente differenti dalle nostre.

Ciò non di meno quei dati calati nella realtà agricola italiana, sono serviti a società con centiaia di ettari propri o sotto contratto, per costruire rese finanziarie fantastiche.

Case story nel Varesotto

Nel novembre del 2021 ho voluto documentare una delle tante raccolte che aziende specializzate fanno durante l’anno e con cui collaboro da tempo per raccogliere dati e migliorare la coltura del bambù.

Raccolta canne bambù gigante nel Varsotto
Phyllostachys viridiglaucescens

Ho girato un breve video ( 1 min.) ed alcune foto che documentano la raccolta di Phyllostachys viridiglaucescens cresciuto spontaneamente ad una decina di chilometri da Varese.

Ho avuto modo anche di intervistare il proprietario che una ventina di anni fa aveva piantato vicino ad un torrente, una decina di piante che hanno coperto un’area di 400-500 mq sviluppando un’altezza oltre i 15 mt.

Come qualcuno avrà notato sul bambuseto passano i cavi dell’alta tensione ed anche l’Enel o meglio Terna ha avuto da ridire.

Sull’altezza dalle foto e video non penso ci siano dubbi, sui diametri allego una foto dei culmi più grossi.

Raccolta canne bambù gigante con culmi di circa 6 cm
Culmo di circa 6 cm.

Conclusioni

La raccolta dei culmi più maturi ha dato origine in una giornata a 400 pezzi tolti i rami laterali, rifilati a misura di 6 mt. e caricati su camion.

La foto seguente mostra il terreno come si presenta nelle aree di raccolta.

Taglio meccanico filo terra dei culmi di bambù gigante
Taglio meccanico filo terra dei culmi

Con questi dati ed altri raccolti in tanti anni, si possono costruire Business Plan veritieri che dimostrano che il bambù gigante , il Phyllostachys edulis in particolare, è redditizio e da adulto, di facile gestione.

Il bambuseto che avete visto è stato fatto da un muratore che a parte i primi anni non si è più curato del bambuseto usandolo solo per godere di un pò di frescura nei mesi più caldi.

Ciò non di meno ne ricava periodicamente un reddito dalla vendita di culmi fatti raccogliere da Terzi.

Dai un contributo sostenibile con il tuo bambuseto !

Ieri 21 novembre era la “giornata mondiale degli alberi” voglio sollecitare anche chi non ha decine di ettari ma è sensibile alle problematiche ambientali, a dare un contributo sostenibile con il tuo bambuseto.

Cosa intendo, ve lo condenso in pillole:

  • Lotto minimo 100 piante al prezzo fino al 15 dicembre di 25,00 € cad. franco partenza
  • piante certificate Phyllostachys edulis e non specie simili o con denominazione MOSO che non è un sinonimo di Phyllostachys edulis
  • piante con canne di altezza 1,50-2,00 mt. da terra nel vaso medio di 30 cm di diametro quindi adulte poco soggette a stress durante il trapianto, con caratteristiche morfologiche ben definite
  • si mettono a dimora a marzo in un terreno di almeno 2000 mq.
  • la densità ottimale di un bambuseto secondo quanto indica anche INBAR l’Organizzazione mondiale del Bambù e del Rattan è 500/800 piante per ettaro e non oltre un migliaio/ettaro come qualche vivaista và proponendo
  • il Phyllostachys edulis , a differenza della maggioranza delle 1200 specie di bambù conosciute, produce germogli in aprile e non durante tutto l’anno come le specie per paesaggistica , per cui con un minimo di accortezza è facile tenerlo a bada
  • il trapianto si fà di norma a marzo per cui ora il vivaista richiede il 20% di acconto con saldo alla partenza della merce ( le spese di trasporto sono escluse e si calcolano a parte a seconda della destinazione).
  • Di sotto alcuni esemplari pronti per la spedizione.
A fianco di piante madri di bambù gigante di 1,80 -2,00 mt d'altezza

Chi ha qualche dubbio o non conosce le potenzialità industriali oltre che nutrizionali del bambù può documentarsi leggendo l’accordo sottoscritto tra INBAR e UNIDO (Organizzazione Mondiale per lo Sviluppo Industriale ) per la trasformazione industriale del Bambù Gigante.

Per informazioni od ordini clicca sotto

Bambù da produrre a km 0

Corsera dell’11-11-2021 in un articolo di Andrea Bonafede riporta sull’agricoltura a rischio, una recente intervista a Eva Alessi (resp. sostenibilità per il WWF Italia) che afferma ” L’agricoltura, come la vegetazione naturale, è sensibile alle variazioni atmosferiche e alle modifiche del clima”omissis ” Questa tropicalizzazione del clima sfavorisce da un lato la classica filiera agroalimentare italiana, ma allo stesso tempo agevola la presenza di prodotti esotici sul nostro territorio come il Bambù da produrre a km 0 .

È il caso di avocado, mango, papaya e frutto della passione, che si reperiscono con più facilità nei supermercati proprio perché cresce la loro produzione in Italia, soprattutto al Sud e così può esserci il Bambù da produrre a km 0 »

Una tendenza che rappresenta un’occasione ( anche per i germogli di bambù ndr) da non perdere: il consiglio è di acquistare prodotti a «km 0», invece di ricorrere a un’importazione massiccia e inquinante.

A proposito di importazione massiccia e inquinante, INBAR (Asssociazione Mondiale del Bambù e del Rattan) nel suo report del 2016 ci segnala i seguenti dati:

Export dalla Cina di prodotti a base di bambù che in Italia si potrebbe produrre a km 0
Export di prodotti alimentari e non , fatti con il bambù gigante o rattan

Parliamo di un export dalla Cina per un valore nel 2016 di 1,96 miliardi di dollari: se non vogliamo ritrovarci come per le mascherine o i microchip o le terre rare dobbiamo inderogabilemente , ove possibile, renderci indipendenti!!!

Diseguito i dati dei prodotti derivati dal bambù importati nel Mercato Europeo dalla Cina :

germogli 69 milioni $ – carta 2,6 milioni $ –

filati 704.000 $ da bambù gigante ( dati 2016 )

Sarebbe ora che qualche agricoltore lungimirante, con piante veramente di Phyllostachys edulis e non sottospecie, con una seria assistenza agronomica, prendesse in considerazione questa coltura o continueremo ad essere succubi dei capricci ( o peggio ricatti) altrui.

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